Un giorno alla fiera
Ve la racconto la mia storia, forse meno tragica del mio vicino di coda che veniva da Sassari, ha dovuto pernottare una notte a Cagliari. Ha investito in viaggio e B&B. È stato in fila con me quasi per un'ora per la fantomatica accettazione, nonostante avessimo già il colloquio prenotato. Io ho investito solo in pazienza e benzina, sprecata nel cercare un buco di parcheggio per la mia macchinina. Alla fine, visto che mancava poco tempo per il mio colloquio, ho parcheggiato al porto e ho preso l'autobus... ovviamente ho dovuto acquistare 2 biglietti del CTM perché mi ci mancava solo la multa e la figura di merda di un eventuale controllore.
Arrivo alla fiera, nella giornata più fredda dell'anno, pioveva pure e per fortuna Amazon per Natale ci ha regalato un bell'ombrello, regalo simbolico in tutti i sensi, ma quella è un'altra storia.
Dicevo, arrivo alla fiera piena di speranze, per l'occasione avevo messo pure il rimmel... dei bei ragazzi mi invitano a seguire la fila per la registrazione... fila che manco in piazza San Marco l'hanno mai vista, il tutto condito dai soliti che soffrono di "salta fila" compulsiva, giornalisti a cui nessuno ha dato il consenso di essere ripresi, stato d'animo più nero delle nuvole pronte ad esplodere con bombe d'acqua sopra le teste, la mia e quella dei centomila arrivati per l'occasione da ogni buco della Sardegna.
A fare da triste cornice orde di ragazzini, studenti che facevano gita tra gli stand, con sigarette, lattine di vario genere e lo zainetto dell'evento... Ora, non vorrei sembrare superficiale più del solito, ma quanto ha speso la regione per questo evento? Che se ne facevano i ragazzini dei gadget? E a noi pieni di speranze? Il nulla...
Fortunatamente la fila è stata scorrevole, ma la mia delusione raggiunge lì il culmine. Arrivo al banco con i documenti pronti per sentirmi dire: il suo colloquio è fissato per le 14:45. Che?? Ma nella mail c'era scritto dalle 11 alle 13:30!! E mi spiace ma si solo allungati i tempi. E certo, se fate le cose alla cazzo di cane, certo che slittano tutti gli orari, che cazzo due giorni per registrarsi sul sito, mail di convocazione che ti invita a confermare e stampare, e porta curriculum stampato e porta copia del documento e porta la merenda e la pazienza non l'avete mica detto però. Tranquilli, tanto siamo disoccupati, abbiamo tanto tempo libero...
Siccome sono stronza dentro che faccio?
Mi piazzo davanti al banchetto della ditta con cui avevo il colloquio e non appena la scrivania si libera, io con faccia da culo con rimmel mi presento, ammetto di essere fortemente in anticipo e chiedo se possiamo comunque svolgere il benedetto colloquio.
Loro, il trio, un uomo e due donne, di cui una mora e una bionda, a tipo veline, si presentano.
A) NON MI HANNO PARLATO DELLA LORO AZIENDA
B) NON HANNO NEANCHE LETTO IL MIO CV
C) Ci, ci avevo sperato, poco poco, invece niente, buco nell'acqua, delusione infinita per il sistema, per i fondi regionali bruciati, per esserci cascata con tutte le scarpe.
Loro, il trio, un uomo e due donne, di cui una mora e una bionda, a tipo veline, si presentano.
A) NON MI HANNO PARLATO DELLA LORO AZIENDA
B) NON HANNO NEANCHE LETTO IL MIO CV
C) Ci, ci avevo sperato, poco poco, invece niente, buco nell'acqua, delusione infinita per il sistema, per i fondi regionali bruciati, per esserci cascata con tutte le scarpe.
La posizione per la quale mi ero candidata, e scelta secondo non so quale loro parametro, era per Operatore Amministrativo.
Il tipo, con atteggiamento da grande manager, senza tanti preamboli, mi dice che cercano un solo operatore e le richieste sono state numerose, perciò mi propone un lavoro da commerciale, per vendita di Energia. Mi dice: come vedi anche qui, senza energia non si va da nessuna parte e parliamoci chiaro, dopo i 40 arrivano i 50 e a quell'età puoi fare solo vendita. Hai il giusto piglio, ti ci vedo...
Io vorrei dirgli: ti ci vedo anche io affanculo nano barbuto, se avessi saputo che cercavate commerciali non avrei neanche risposto all'annuncio. Invece dico solo che non mi interessa vendere, né energia né patate, perché anche senza patate non si va da nessuna parte, sarà un mio limite ma non ci vedo proprio.
Li ringrazio comunque, perché sono educata, li saluto e vado dritta dritta al banco dell'aspal a far presente che non mi pare corretto dare spazio a certe aziende. Voglio inoltre sperare che le aziende partecipanti non abbiano preso un euro perché mi incazzerei ancor di più.
Io forse farò ancora per un po' il parassita sociale, forse un giorno venderò patate chi lo sa?
Una cosa è certa non parteciperò mai più ad eventi di questo tipo. Mai più.
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