France e il gatto cattivo
C’era una volta una dolce mamma gatta, viveva con i suoi amati micetti in un ridente borgo, ai piedi del monte Santa Pazienza. Papà gatto un giorno se andò per altri borghi abbandonando la famiglia al proprio destino. Gatta France non si disperò, era sempre stata autonoma e sapeva che presto o tardi sarebbe successo; anche il suo papà gatto l’aveva abbandonata quando era molto piccola, era risaputo: i maschi non possono stare per sempre con la stessa gatta.
Nel borgo gatta France stava bene. Mentre andava a caccia di topi, i suoi cuccioli stavano con la nonna gatta, facevano lunghe passeggiate ai piedi del monte, curavano il piccolo orto e si allenavano alla caccia con gli altri mici del vicinato.
I due cuccioli crescevano in fretta ma purtroppo nel borgo non c’erano più abbastanza topi da cacciare, inoltre nonna gatta dopo una breve malattia purtroppo morì. La piccola famiglia decise quindi di trasferirsi in città, dove il viceré Zampedda stava selezionando gatti e gatte per scacciare i topi dal villaggio sotto le mura del castello.
Ottenne il posto, trovò una piccola casetta e lì si trasferì con i suoi cuccioli. Ora non restava altro che trovare una buona scuola di caccia per i piccoli.
Provò prima al Collegio ma la direttrice Gatta Cicova non le fece una buona impressione: si presentò con il listino delle tariffe, anziché esporre prima il programma della scuola.
Allora chiese aiuto ad un’amica del borgo, che stava in città già da qualche anno e lei le consigliò la scuola del Master Lucifelino. Lui le sembrò onesto e preparato, la scuola accoglieva tanti mici sfortunati a cui dava la possibilità di diventare mici forti e preparati alla vita da adulti e tutto sommato i costi per mamma gatta sembravano equi e sopratutto a lei accessibili.
Iniziò così la nuova vita in città, lei era soddisfatta del suo lavoro e i mici andavano con gioia nella nuova scuola.
Provò prima al Collegio ma la direttrice Gatta Cicova non le fece una buona impressione: si presentò con il listino delle tariffe, anziché esporre prima il programma della scuola.
Allora chiese aiuto ad un’amica del borgo, che stava in città già da qualche anno e lei le consigliò la scuola del Master Lucifelino. Lui le sembrò onesto e preparato, la scuola accoglieva tanti mici sfortunati a cui dava la possibilità di diventare mici forti e preparati alla vita da adulti e tutto sommato i costi per mamma gatta sembravano equi e sopratutto a lei accessibili.
Iniziò così la nuova vita in città, lei era soddisfatta del suo lavoro e i mici andavano con gioia nella nuova scuola.
Passarono i giorni, passarono i mesi…
Tutti i topi vennero scacciati e gatta France fu scelta per far parte della milizia felina che ogni giorno presidiava l’accesso al castello. Il nuovo lavoro era molto noioso, lei era abituata a combattere faccia a faccia con i grossi topi, ora invece doveva solo fare avanti e indietro, indietro e avanti e soprattutto ora stava fuori casa per quasi tutta la giornata e i suoi mici avevano bisogno di lei.
Parlò di questo al Master Lucifelino e gli chiese se lei potesse in qualche modo lavorare con lui, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di poter dedicare più tempo ai suoi ragatti.
Non passò tanto tempo che il Master le propose di fare una prova e se fosse andata bene avrebbe potuto entrare a far parte del suo staff, del resto lei era una professionista della caccia e avrebbe potuto occuparsi dei mici più piccoli.
Iniziò così una nuova vita per gatta France, era strafelice!! La prova era andata alla grande, certo aveva ancora da imparare ma era pronta a studiare ed impegnarsi per fare sempre meglio.
Prima di prendere il servizio effettivo, fece una breve vacanza con i ragatti. Andarono a far visita agli amici del vecchio borgo e al rientro erano tutti pronti e carichi per la nuova stagione di scuola di caccia: i ragatti come studenti di caccia e lei come trainer.
Il primo periodo andò quasi tutto liscio, i micetti erano dolci, i colleghi trainer sembravano buoni gatti da cui sicuramente avrebbe potuto imparare sempre più, ma ben presto il Master iniziò a non piacerle più tanto…cambiò gatta e cambiò aspetto, non sembrava più il micio saggio a cui aveva affidato la formazione dei suoi mici anni prima, iniziò a subire orari impossibili e soprusi come poi scoprì subivano pure gli altri gatti suoi colleghi.
Tra le altre cose notò che i cuccioli diminuivano, le classi erano ogni giorno più vuote. Chiese spiegazioni alle gatte anziane ma loro le diedero risposte vaghe, le dicevano: non so, non preoccupartene, forse non sono stati bene, forse si sono trasferiti in altre contrade…ci pagano ugualmente, che ti importa?
Gatta France non si accontentava della paga e neanche delle spiegazioni, le piaceva stare con quei piccoletti ed era molto preoccupata.
Un giorno, durante il sonnellino dei micetti, andò al Roxy Cat a prendere un caffè, di rientro davanti a lei vide un gatto e una gatta, procedevano lentamente uno di fianco all’altro, lui strusciava il suo manto su quello della gatta, lei miagolava stizzita e si allontanava, ma poi tornava vicino a lui miagolando dolcemente…eh si, questi due sono in pieno corteggiamento!!! Pensò gatta France rallentando la sua andatura per non disturbare i due gatti in amore.
Però rimase di sasso e bloccò il suo cammino quando lui parlò: beh? hai individuato altri piccoli mici innocenti, dolci e succulenti per me? Ho finito le scorte e l’inverno si avvicina, devo pur mangiare se voglio essere forte per corteggiarti!! Gatta France iniziò a sudare freddo, il piccolo cuore da gatta batteva all’impazzata, lo sentiva nelle orecchie, sembrava risuonare fuori dal suo petto…
Era lui!!! Master Lucifelino
Cercò di calmarsi, doveva rientrare a lavoro e soprattutto doveva evitare che i due potessero capire che lei li avesse visti.
Fece passare qualche giorno, ma quando si accorse che era sparito un altro micetto prese una decisione: doveva andare a fondo della questione e mettere fine a tutto questo!!
Fu così che un pomeriggio, a fine turno, si appostò fuori dall’ufficio del Master, appena lui uscì lo pedinò, travestita da gatto parroco. Lui avanzava lentamente per la città, sereno, a momenti fischiettava, la coda dritta, spavaldo, come se volesse dimostrare al mondo che lui era un gatto fiero, felice, onesto, potente, superiore a tutti quanti gli altri gatti che incrociava nel suo cammino.
Fece diversi chilometri, gatta France era talmente concentrata e determinata che non sentiva la fatica, ma ad un certo punto lui si infilò nei vicoli del borgo nero, una zona zeppa di bettole e bische, dove i gatti delinquenti scambiavano affari loschi. Il Master ora avanzava a coda bassa, come se volesse evitare qualsiasi scontro, eh si pensò gatta France, qui non fai il gradasso, hai paura dei veri gatti cattivi!! ma fermò subito i suoi pensieri e pure i suoi passi quando lui si bloccò davanti ad un piccolo portone giallo, di fianco ad un locale frequentato dai motogatti a giudicare dal numero delle moto parcheggiate di fronte. E ora che faccio? pensò gatta France, ma non ci mise tanto a trovare una soluzione: si disfò del suo costume ed entrò nel locale!!
Ovviamente tutti si voltarono al suo ingresso, una gatta tutta sola in quel locale non si era mai vista!! si fermarono tutti, i giocatori di carte, i gatti che bevevano al banco ed anche il gruppo che sul piccolo palco poco prima suonava Paraonid dei Black Sabbath.
Tutti i topi vennero scacciati e gatta France fu scelta per far parte della milizia felina che ogni giorno presidiava l’accesso al castello. Il nuovo lavoro era molto noioso, lei era abituata a combattere faccia a faccia con i grossi topi, ora invece doveva solo fare avanti e indietro, indietro e avanti e soprattutto ora stava fuori casa per quasi tutta la giornata e i suoi mici avevano bisogno di lei.
Parlò di questo al Master Lucifelino e gli chiese se lei potesse in qualche modo lavorare con lui, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di poter dedicare più tempo ai suoi ragatti.
Non passò tanto tempo che il Master le propose di fare una prova e se fosse andata bene avrebbe potuto entrare a far parte del suo staff, del resto lei era una professionista della caccia e avrebbe potuto occuparsi dei mici più piccoli.
Iniziò così una nuova vita per gatta France, era strafelice!! La prova era andata alla grande, certo aveva ancora da imparare ma era pronta a studiare ed impegnarsi per fare sempre meglio.
Prima di prendere il servizio effettivo, fece una breve vacanza con i ragatti. Andarono a far visita agli amici del vecchio borgo e al rientro erano tutti pronti e carichi per la nuova stagione di scuola di caccia: i ragatti come studenti di caccia e lei come trainer.
Il primo periodo andò quasi tutto liscio, i micetti erano dolci, i colleghi trainer sembravano buoni gatti da cui sicuramente avrebbe potuto imparare sempre più, ma ben presto il Master iniziò a non piacerle più tanto…cambiò gatta e cambiò aspetto, non sembrava più il micio saggio a cui aveva affidato la formazione dei suoi mici anni prima, iniziò a subire orari impossibili e soprusi come poi scoprì subivano pure gli altri gatti suoi colleghi.
Tra le altre cose notò che i cuccioli diminuivano, le classi erano ogni giorno più vuote. Chiese spiegazioni alle gatte anziane ma loro le diedero risposte vaghe, le dicevano: non so, non preoccupartene, forse non sono stati bene, forse si sono trasferiti in altre contrade…ci pagano ugualmente, che ti importa?
Gatta France non si accontentava della paga e neanche delle spiegazioni, le piaceva stare con quei piccoletti ed era molto preoccupata.
Un giorno, durante il sonnellino dei micetti, andò al Roxy Cat a prendere un caffè, di rientro davanti a lei vide un gatto e una gatta, procedevano lentamente uno di fianco all’altro, lui strusciava il suo manto su quello della gatta, lei miagolava stizzita e si allontanava, ma poi tornava vicino a lui miagolando dolcemente…eh si, questi due sono in pieno corteggiamento!!! Pensò gatta France rallentando la sua andatura per non disturbare i due gatti in amore.
Però rimase di sasso e bloccò il suo cammino quando lui parlò: beh? hai individuato altri piccoli mici innocenti, dolci e succulenti per me? Ho finito le scorte e l’inverno si avvicina, devo pur mangiare se voglio essere forte per corteggiarti!! Gatta France iniziò a sudare freddo, il piccolo cuore da gatta batteva all’impazzata, lo sentiva nelle orecchie, sembrava risuonare fuori dal suo petto…
Era lui!!! Master Lucifelino
Cercò di calmarsi, doveva rientrare a lavoro e soprattutto doveva evitare che i due potessero capire che lei li avesse visti.
Fece passare qualche giorno, ma quando si accorse che era sparito un altro micetto prese una decisione: doveva andare a fondo della questione e mettere fine a tutto questo!!
Fu così che un pomeriggio, a fine turno, si appostò fuori dall’ufficio del Master, appena lui uscì lo pedinò, travestita da gatto parroco. Lui avanzava lentamente per la città, sereno, a momenti fischiettava, la coda dritta, spavaldo, come se volesse dimostrare al mondo che lui era un gatto fiero, felice, onesto, potente, superiore a tutti quanti gli altri gatti che incrociava nel suo cammino.
Fece diversi chilometri, gatta France era talmente concentrata e determinata che non sentiva la fatica, ma ad un certo punto lui si infilò nei vicoli del borgo nero, una zona zeppa di bettole e bische, dove i gatti delinquenti scambiavano affari loschi. Il Master ora avanzava a coda bassa, come se volesse evitare qualsiasi scontro, eh si pensò gatta France, qui non fai il gradasso, hai paura dei veri gatti cattivi!! ma fermò subito i suoi pensieri e pure i suoi passi quando lui si bloccò davanti ad un piccolo portone giallo, di fianco ad un locale frequentato dai motogatti a giudicare dal numero delle moto parcheggiate di fronte. E ora che faccio? pensò gatta France, ma non ci mise tanto a trovare una soluzione: si disfò del suo costume ed entrò nel locale!!
Ovviamente tutti si voltarono al suo ingresso, una gatta tutta sola in quel locale non si era mai vista!! si fermarono tutti, i giocatori di carte, i gatti che bevevano al banco ed anche il gruppo che sul piccolo palco poco prima suonava Paraonid dei Black Sabbath.
Lei timidamente salutò con cenno di zampa, come a dire “vengo in pace”, fece un lungo respiro e disse: buonasera signori, non voglio disturbarvi ma ho bisogno del vostro aiuto. Gli avventori si scambiarono degli sguardi e tutti occhi gialli alla fine puntarono nella stessa direzione: il banco, il gatto che serviva al banco, un grosso soriano grigio chiaro, anziano ma con occhi vigili e sguardo di chi, solo con un'occhiata capisce chi ha di fronte. Lui si rivolse al suo pubblico e disse: continuate pure, io sento che ha da dire la cortese signora - e con gesto della zampa la invitò a seguirla sul retro del locale.
Giunti lì lei disse a stessa: non avrò altre occasioni, mi gioco il tutto per tutto…quindi si mise comoda nel cuscino indicato dal vecchio saggio e iniziò a raccontarle di lei, della sua vita, del Master, dei micetti e dei suoi dubbi.
Lui non emise fiato finché non fu terminato il racconto, poi si lisciò i baffi e disse: sai che ti dico?
il nostro vicino non ci è mai piaciuto granché. Tu mi sembri una signora gatta, perciò voglio credere alle tue parole e voglio aiutarti a fermarlo, ma prima diamo una controllata! Dimenticavo: piacere, io mi chiamo Silvester.
Silvester emise un lungo miagolio e presto attorno a lui si posizionarono alcuni gatti del locale, spiegò loro la questione, presero delle apparecchiature e delle armi e andarono a passo felino nel cortile del locale su cui si affacciava la camera da letto del Master, la finestra era aperta e uno dei gatti fece entrare un drone zanzara. Dal suo tablet il saggio oste poteva vedere le immagini che il dispositivo catturava con la sua nanocamera incorporata. Gatta France non capiva granché, ma quando lui le disse di avvicinarsi e guardare attentamente assieme lui, rimase di stucco e per un pelo non perse i sensi: in tutte le pareti della casa erano addossate, dal pavimento e fino al soffitto, delle piccole gabbie dentro cui stavano dei mici imbavagliati e con le zampe legate, tra loro riconobbe i suoi micini scomparsi e a quel punto non riuscii a trattenere le lacrime…
Silvester il saggio la abbracciò, guardò dritto negli occhi il gatto che pilotava il drone e disse: pensaci tu!!
Lui si concentrò, prese i comandi e dallo schermo France vide che il drone zanzara perlustrava le stanze alla ricerca di Lucifelino, lo individuò: stava seduto su un sofà, aveva un largo bavaglino al collo e sul tavolino davanti a sé un piatto con un micetto nero, si apprestava a farne la sua cena!!! Il drone zanzara era ora a pochi centimetri dalla sua nuca, gatto pilota cercò lo sguardo di Silvester, lui disse: procedi!! e il drone zanzara sparò un dardo, lo centrò e in un secondo Lucifelino si accasciò.
Giunti lì lei disse a stessa: non avrò altre occasioni, mi gioco il tutto per tutto…quindi si mise comoda nel cuscino indicato dal vecchio saggio e iniziò a raccontarle di lei, della sua vita, del Master, dei micetti e dei suoi dubbi.
Lui non emise fiato finché non fu terminato il racconto, poi si lisciò i baffi e disse: sai che ti dico?
il nostro vicino non ci è mai piaciuto granché. Tu mi sembri una signora gatta, perciò voglio credere alle tue parole e voglio aiutarti a fermarlo, ma prima diamo una controllata! Dimenticavo: piacere, io mi chiamo Silvester.
Silvester emise un lungo miagolio e presto attorno a lui si posizionarono alcuni gatti del locale, spiegò loro la questione, presero delle apparecchiature e delle armi e andarono a passo felino nel cortile del locale su cui si affacciava la camera da letto del Master, la finestra era aperta e uno dei gatti fece entrare un drone zanzara. Dal suo tablet il saggio oste poteva vedere le immagini che il dispositivo catturava con la sua nanocamera incorporata. Gatta France non capiva granché, ma quando lui le disse di avvicinarsi e guardare attentamente assieme lui, rimase di stucco e per un pelo non perse i sensi: in tutte le pareti della casa erano addossate, dal pavimento e fino al soffitto, delle piccole gabbie dentro cui stavano dei mici imbavagliati e con le zampe legate, tra loro riconobbe i suoi micini scomparsi e a quel punto non riuscii a trattenere le lacrime…
Silvester il saggio la abbracciò, guardò dritto negli occhi il gatto che pilotava il drone e disse: pensaci tu!!
Lui si concentrò, prese i comandi e dallo schermo France vide che il drone zanzara perlustrava le stanze alla ricerca di Lucifelino, lo individuò: stava seduto su un sofà, aveva un largo bavaglino al collo e sul tavolino davanti a sé un piatto con un micetto nero, si apprestava a farne la sua cena!!! Il drone zanzara era ora a pochi centimetri dalla sua nuca, gatto pilota cercò lo sguardo di Silvester, lui disse: procedi!! e il drone zanzara sparò un dardo, lo centrò e in un secondo Lucifelino si accasciò.
In pochi istanti il resto dei gatti del locale fece irruzione nella casa dal portone giallo e immobilizzò con delle corde Lucefelino, non prima di averlo preso a calci e pugni, Silvester inviò uno dei garzoni ad chiamare la milizia felina e in poche ore tutti i micetti furono liberati e messi in salvo.
Quando Lucifelino fu portato via dalle guardie gatta France li raggiunse, si mise davanti a lui e disse: i cattivi non vincono mai!!
I poveri micetti furono presto rimessi in salute e adottati, Lucifelino fu condannato al carcere a vita, la sua complice ai lavori forzati; gatta France prese i suoi figli e tornò al piccolo borgo.
Quando Lucifelino fu portato via dalle guardie gatta France li raggiunse, si mise davanti a lui e disse: i cattivi non vincono mai!!
I poveri micetti furono presto rimessi in salute e adottati, Lucifelino fu condannato al carcere a vita, la sua complice ai lavori forzati; gatta France prese i suoi figli e tornò al piccolo borgo.
Al suo rientro tutti i vecchi amici la accolsero con affetto e ammirazione per il coraggio che aveva dimostrato, il monte Santa Pazienza stava sempre lì e con il sole alla sue spalle sembrava dirle anch’esso: ben tornata a casa cara France.
Fine
Fine
Non male,continua cosi.Ti mando un bacio e un abbraccio.
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