Io confesso


Sono stata buona tutto il giorno, giuro mà anche in chiesa neanche una lacrima, in realtà ero più concentrata sul frate che celebrava la messa che sul perché stavo lì.
Il mio orologio superfitness mi ha notificato che su 5 ore di sonno solo 45 minuti sono stati di sonno profondo, sono arrivata in chiesa come uno straccio... Pensavo che cazzo di ora le 9 del mattino per una messa, porca zozza (scusa papà mi è scappata, non lo dirò più).
Invece mia sorella capperini le azzecca sempre tutte, poi ti dirò perché.
Il frate è stato fantastico, anche perché non ci ha costretto a quel classico. "scambiatevi" un segno di pace, tipico simbolo della falsità...ma lasciamo da parte le mie teorie pseduocristiane.
Mi ha fatto sorridere quando ha detto i vostri nomi ma con un accento sudamericano, mi ha fatto venire voglia di cantare quando anziché recitare la classica omelia ha intonato un salmo, mi ha fatto pensare al prete nero del libro "Il buio oltre la siepe" che sto leggendo in questi giorni, che strana casualità ho pensato.
Mi è sembrato un segno del destino e come ogni volta che scorgo un segno faccio ogni cosa per seguirlo, tanto che stavo per farmi confessare da quel buon frate color cappuccino. Ma forse, considerate le messe che ho seguito quest'anno, molte di più rispetto alla media degli ultimi 8 anni, la prossima volta potrò mettermi in coda per l'ostia senza passare per il confessionale.
È stato tenerissimo, dopo la messa si è avvicinato a me e Rita e ci ha chiesto: penso che ho celebrato la messa per i vostri genitori, vero? Ha perso 2 punti quando ci ha chiesto se fossimo gemelle, ma ci stava... Poi gli abbiamo fatto vedere tutti gli altri componenti della ciurma, ha fatto un largo sorriso e ha detto: che bello, siete tanti e tutti uguali!
Dopo la messa siamo andati a piedi a fare colazione, tutti assieme, poi per le vie del centro. Siamo passati per il quartiere che ben conosci, le strede di Castello. Mentre cercavamo di salvarci dalle auto che passavano per le vie strette io pensavo a te, respiravo gli odori di antico delle poche botteghe di antiquari, pensavo a quando voi, tu e il gagliardo marinaio, passeggiavate per quelle stesse viuzze, mano nella mano, ti ci vedo: tutta rossa in viso, innamorata ma timida, chissà che pensa la gente... Poi ancora vi vedevo con un bimbo tra di voi, poi due, poi tanti altri...
Poi ti vedevo con le buste della spesa e un paio di marmocchi dietro di te, mentre passando davanti al bar dove ha lavorato per qualche tempo papà (non lo sapevo, me lo ha svelato Toni stamattina) ti fermavi e dicevi oh Gianni a che ora vuoi pranzare?
Ho sollevato lo sguardo, ti vedevo mà in uno di quei balconi, stendevi i panni al sole, poi rientravi e casa e poi tornavi con una bottiglia piena d'acqua per i tuoi gerani.
È in quel momento che ho ringraziato mia sorella, se la messa non fosse stata così presto mi sarei persa tutto questo.
Siamo arrivati in piazza martiri, un saluto ai Rolla e via di nuovo una valanga di ricordi, poi ci siamo persi tra i tanti turisti e i tanti indigeni infogati per il primo giorno di saldi.
Io non avevo nulla da comprare, volevo godermi la mattina di sole in centro a ricordare voi tra quelle vie, ho fatto una capatina nella bottega delle sorelle Ariu, perché sono di Mogoro e perché le loro opere mi piacciono da morire, mi fanno pensare a te, a nonna, a Mogoro, al tempo che fu, al tempo in cui avrei voluto vivere, che ci posso fare?
Ho guardato l'orologio, erano le 12. Mi fa uno strano effetto quest'ora il sabato da quando non ci sei più, non mi sembra ancora possibile che non debba correre da te per accompagnarti in clinica, mi fa strano avere tutta la mattina libera, senza dover fare la spesa, senza te...
Ma non mi sono commossa, ho continuato a passeggiare con gli altri, serena e tranquilla.
Il pomeriggio è volato tra pranzo in ritardo e breve pisolino, verso le 7 ho fatto un po' di ginnastica, se mi vedessi mà diresti: non sei grassa, ma quel culone!!! e quei capelli? Tagliali che sembri una strega.
Alle 20:30 stavo in giardino, è stato lì che mi è tornata in mente la festa che ti avevamo organizzato forse 11 o 12 anni fa?
E in quel momento, confesso, ho pianto, mi manchi, nel bene e nel male, mi mancate tu e papà, vorrei tornare indietro ma non posso, lo so.

Ho rivisto le foto di quella giornata, ma quanto eri felice?

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