È giunta l'ora
Grazie Mimi❤️ |
Ehi che c'è? Hai fatto un brutto sogno?
Lei respirava ancora a fatica, il sudore colava dalle tempie fino al collo ma sentiva freddo. Stentava a capire dove fosse, sentiva la sua voce, i suoi occhi erano fissi sul suo viso ma non lo vedeva, quel viso era come uno schermo sul quale scorrevano ancora le immagini dello stralcio di vita vissuta poco prima nel suo incubo...
Stava sola, in piedi al centro di un grande stanzone, c'erano tanti piccoli tavoli disposti a ferro di cavallo e tante piccole sedie, vuote.
All'improvviso un' orda di bambini e bambine invadeva la grande stanza, urlavano, ridevano, si scontravano per occupare una sedia, dopo poco secondi ognuno aveva trovato un posto.
Stranamente da seduti stavano tutti zitti, poi però, come se avessero ricevuto un segnale silenzioso ed invisibile, iniziarono a battere le piccole mani sui banchi... Due colpi sul banco e una battito delle mani, due colpi sul banco e un battito delle mani, si era l'intro ritmato di We Will Rock You!! Loro però non cantavano, ripetevano queste battute all'infinito, si fermarono solo quando lei urlò STOP!!!
I bambini si fermarono, spaventati, si guardavano come a chiedersi: Perché? Cosa ci farà ora? È cattiva?
Lei si sentii in colpa, non voleva spaventarli, allora disse: silenzio bambini, c'era troppo chiasso! Cantiamo assieme una canzone?
Qualcuno iniziò a piangere, altri resistevano ma tiravano sù con il naso, altri sorridevano felici per la proposta.
Il più spavaldo disse: si Dani, cantiamo Diamo la caccia al bruco!!!
Lei odiava quella canzone ma non fece in tempo a rispondere che dalla porta entrano a tutta velocità cento, ma che dico, mille piccoli bruchi pelosetti, con una strana polo rossa, in pochi secondi arrivarono ai suoi piedi, lei terrorizzata cadde a terra supina, i mille millepiedi frenetici arrivarono al suo petto, al suo volto, lei respirava a fatica, cercava di muoversi ma i suoi muscoli non rispondevano, cercava di urlare ma dalla sua bocca non usciva alcun suono.
All'improvviso tutti i bambini iniziarono a cantare: erano in cucina giravo la polenta, il bruco me l'ha spenta, il bruco me l'ha spenta, diamo la caccia al bruco, diamo la caccia al bruco, diamo la caccia al bruco che non ci lascia star... I bruchi si fermarono e come erano arrivati se ne andarono.
Lei rimase stesa a terra, respirava ancora a fatica, aveva gli occhi chiusi.
Li riaprì e si riprese solo dopo che uno dei bimbi le diede un bacio sulla fronte.
Si guardarono a lungo, lui sorrideva ma con gli occhi tristi, lo sguardo tipico di un addio.
Lei disse grazie, lui rispose grazie a te, ora vai è giunta l'ora...in quell'istante si svegliò...
Lei respirava ancora a fatica, il sudore colava dalle tempie fino al collo ma sentiva freddo. Stentava a capire dove fosse, sentiva la sua voce, i suoi occhi erano fissi sul suo viso ma non lo vedeva, quel viso era come uno schermo sul quale scorrevano ancora le immagini dello stralcio di vita vissuta poco prima nel suo incubo...
Stava sola, in piedi al centro di un grande stanzone, c'erano tanti piccoli tavoli disposti a ferro di cavallo e tante piccole sedie, vuote.
All'improvviso un' orda di bambini e bambine invadeva la grande stanza, urlavano, ridevano, si scontravano per occupare una sedia, dopo poco secondi ognuno aveva trovato un posto.
Stranamente da seduti stavano tutti zitti, poi però, come se avessero ricevuto un segnale silenzioso ed invisibile, iniziarono a battere le piccole mani sui banchi... Due colpi sul banco e una battito delle mani, due colpi sul banco e un battito delle mani, si era l'intro ritmato di We Will Rock You!! Loro però non cantavano, ripetevano queste battute all'infinito, si fermarono solo quando lei urlò STOP!!!
I bambini si fermarono, spaventati, si guardavano come a chiedersi: Perché? Cosa ci farà ora? È cattiva?
Lei si sentii in colpa, non voleva spaventarli, allora disse: silenzio bambini, c'era troppo chiasso! Cantiamo assieme una canzone?
Qualcuno iniziò a piangere, altri resistevano ma tiravano sù con il naso, altri sorridevano felici per la proposta.
Il più spavaldo disse: si Dani, cantiamo Diamo la caccia al bruco!!!
Lei odiava quella canzone ma non fece in tempo a rispondere che dalla porta entrano a tutta velocità cento, ma che dico, mille piccoli bruchi pelosetti, con una strana polo rossa, in pochi secondi arrivarono ai suoi piedi, lei terrorizzata cadde a terra supina, i mille millepiedi frenetici arrivarono al suo petto, al suo volto, lei respirava a fatica, cercava di muoversi ma i suoi muscoli non rispondevano, cercava di urlare ma dalla sua bocca non usciva alcun suono.
All'improvviso tutti i bambini iniziarono a cantare: erano in cucina giravo la polenta, il bruco me l'ha spenta, il bruco me l'ha spenta, diamo la caccia al bruco, diamo la caccia al bruco, diamo la caccia al bruco che non ci lascia star... I bruchi si fermarono e come erano arrivati se ne andarono.
Lei rimase stesa a terra, respirava ancora a fatica, aveva gli occhi chiusi.
Li riaprì e si riprese solo dopo che uno dei bimbi le diede un bacio sulla fronte.
Si guardarono a lungo, lui sorrideva ma con gli occhi tristi, lo sguardo tipico di un addio.
Lei disse grazie, lui rispose grazie a te, ora vai è giunta l'ora...in quell'istante si svegliò...
❤️
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