Ciao Raffa


Ciao Raffa,
oggi avevo i soliti impegni con i ragazzi e la messa per te era troppo tardi...
Non potevo mancare però, sono mancata troppe volte con te e ancora me ne rammarico.
Sono stata a casa di mamma, nel suo letto che ora odora di mia sorella, mi sono rilassata un po' e poi sono andata in chiesa ugualmente anche se in anticipo di mezz'ora.
Per farmi perdonare delle tante assenze ho partecipato al rosario delle veterane. Ci ho provato perlomeno, anche perché non avevo niente da "sgranare"... e, non avendolo mai recitato, alcune parti non le conoscevo.
Quella chiesa è bellissima, grande, pulita, ordinata e mi ha rievocato tanti ricordi.
Di te magrolino, elegante, emozionato mentre aspetti la tua Lei. Ricordi del mio papà panciuto, con i capelli pettinati all'indietro con la brillantina, imponente nel suo completo scuro, come uno dei Soprano. La tua Lei con l'abito bianco, il pellicciotto, perché era gennaio, e la permanente gonfia, come le sue gote rosse, gli occhi scintillanti, pieni d'amore.
Io con il vestitino di velluto lucido, che sta ancora nell'armadio di mamma, il cappottino rosso, il solito caschetto e la gioia per l'imminente festa.
Sorrido mentre le signore attempate continuano con Ave o Maria, poi mi guardo intorno, si aggiungono nuovi fedeli, li riconosco, i tuoi clienti, i tuoi cugini. Allora torno alla realtà, dopo non ci sarà nessuna festa, non siamo qui per il tuo matrimonio ma per ricordare che stai lassù.
Gli occhi non reggono il peso dei ricordi, poi arrivano Bonni, Alessandra e nonna Giulia, Giampaolo e Caterina... gli occhi cedono, le lacrime vincono, come sempre ultimamente.
Ora posso piangere, con le persone care mi viene meglio, mi fa bene.

Per fortuna mi resta il ricordo dei tuoi sorrisi, come quelli del giorno del mio matrimonio, tu felice e spensierato; se chiudo gli occhi è così che ti rivedo, in chiesa: che te la ridi di noi due impacciati con le frasi di rito e con gli anelli, alla festa: fradicio di sudore mentre balli scatenato e poi tra noi sposini mentre ubriachi cantiamo "Non amarmi".

Sospiro, guardo l'orologio, sono in ritardo, asciugo il mio viso e saluto tutti, pure Gesù e San Francesco, un goccio d'acqua benedetta sulla fronte e vado via.
Fuori dalla chiesa una marea di gente, tutta per te. Ho visto la tua Lei, niente permanente, niente pellicciotto oggi, era triste ovviamente ma quando mi ha sorriso i suoi occhi erano pieni di luce come tanti tanti anni fa, pieni d'amore per te.


Ti mando un bacio Raffa, ci vediamo domani, al solito posto, qualcosa ce la inventeremo.

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