Solo amici


Ciao, ti ricordi di me?
C... ciao, certo che mi ricordo di te...

Era aprile, fine aprile, Efisio il santo quasi pronto per la sua uscita di primavera.
Eravamo alla fiera, io Stefania e il suo vespino.
Mi aveva detto niente scuola oggi Dani, andiamo alla fiera, entriamo gratis, ti va?
Mah... ovvio che mi va!!
La mattinata era volata tra i giochi, i gelati e lo zucchero filato, all'uscita prima di ripartire sulla vespa ci concediamo una sigaretta ed ecco arrivare tre baldi giovanotti, un po' spavaldi, sembravano proprio il bello, il brutto e il cattivo!
Si avvicinano con la scusa di una sigaretta, io e Ste ci guardiamo... Cuccati, non erano sardi, probabilmente militari in licenza.
Tra una battuta e l'altra veniamo a sapere che sono dei carabinieri... non avevamo sbagliato di tanto. Uno dei tre era un po' sfigatello, il più esuberante ci provava con Ste, il terzo era più alto dei due e più timido o semplicemente più serio.
Finito il repertorio delle battute e delle frasi di rito dell'abbordaggio, non ricordo come, io avevo rimediato un appuntamento con il timido...
Iniziammo a sentirci per telefono, lui chiamava a casa mia, io invece in caserma. Quando era libero ci incontravamo in centro e lo portavo in giro per la città. Era molto educato, mai volgare. Felice e grato di avere una guida turistica personale. Io da brava sfigatella avevo abbandonato il sogno romantico già dalla seconda uscita, non ci provava mai con me... Mi rassegnai al mio ruolo di amica-Cicerone.
Ecco si, eravamo amici, solo amici. Le nostre telefonate, quando non gli era permesso lasciare la caserma, erano per me piacevoli conversazioni che aspettavo come un vero appuntamento. Mi pareva strano, mi piaceva, era forse il mio primo amico uomo, con gli altri pseudoamici maschi non c'erano mai state telefonate e chiacchere semiserie, sulla vita, sul lavoro, sul futuro. Lui era poco più grande di me ma già indipendente, una carriera da coltivare, il senso del dovere, del giusto e dell'onestà da difendere e promuovere... Per dire che era nopoletano, mi piaceva assai: era belloccio fuori ma ancora più bello dentro, lo stimavo ma in effetti non lo amavo...
Per questo un pomeriggio, mentre percorravamo il terrapieno verso i giardinetti pubblici, quando lui mi prese per mano io mi gelai, non ritrassi la mia mano ma non proferii mezza parola e continuai a camminare con lo sguardo fisso davanti a me, impaziente di arrivare ad una panchina. Anche lui non disse nulla fino a che, arrivati ai giardinetti, ci sedemmo di fronte al grande ficus.
Lasciò la mia mano, lo guardai, mi guardo'.
Nel mio stomaco non c'era nessuna farfalla, neanche un piccolo bruco. Il mio cuore invece batteva forte... mi sentivo confusa, avrei voluto amarlo ma niente... Lui mi disse, scusa non dovevo... La mia testa diceva stupida che fai, bacialo...ma niente, nessuna molla, nessuna voglia irrefrenabile voglia di abbracciarlo...nessuna campana.
Lui aggiunse, mi piaci, mi piace stare con te.
Allora feci un lungo respiro, presi le sue mani nelle mie e gli dissi: scusami tu, anche tu mi piaci, mi piace stare con te, parlare con te. Sei un buon amico.
Lui annuì, aveva capito... O magari io avevo avevo frainteso ed era sollevato del fatto che io non mi fossi lasciata troppo andare. Non so bene, non ricordo neanche che successe poi, di cosa parlammo sulla via del rientro verso le nostre rispettive camerate.
Ricordo solo che non ci vedemmo né sentimmo per un po'.

Arrivo' l'estate, quell'anno ero più magra, mi piacevo va', mi sentivo meno brutto anatroccolo, qualche volta andavo al poetto con Mr Muscolo ed ero quasi riuscita a conquistarlo, poche passeggiate per la verità, però quando stavo con lui il mio stomaco produceva milioni di farfalle!!
Stavo bene, serena, spensierata, finalmente innamorata.
E mai avrei potuto immaginare di ricevere quella telefonata...

Certo che mi ricordo di te, come stai?
Bene bene, sono rientrato a Cagliari, scusa se non ti ho più chiamato ma stavo fuori per lavoro. Che mi dici di te? Come va? Ci vediamo presto?
Io? Tutto bene, ma non so se potremo vederci, io...
Tu cosa? Ah! Ho capito, stai serena. È un bravo ragazzo?
Oh... Si, hai capito bene, si si è un bravo ragazzo, stai tranquillo.
Vabbuo' se hai problemi dimmelo eh!! Ti auguro tanta felicità.
Grazie, anche te.

Terminò così quella che sarebbe potuta diventare la mia prima love story, terminò così la mia prima amicizia con un uomo. Ora posso dire che mi spiace perché se fossi stata più matura avrei potuto continuare a coltivare la nostra amicizia, ma evidentemente se lui ha chiuso così l'amicizia non era sufficiente e sicuramente non voleva interferire con le mie farfalle che svolazzavano per un altro. È stato proprio un bravo e caro ragazzo. Ogni tanto penso che mi farebbe piacere rivederlo e parlare ancora con lui, sapere come è andata la sua carriera, sapere se ha trovato anche lui una brava ragazza, una ragazza con tante farfalle colorate solo per lui.

Ciao R.

Commenti

  1. Che bei ricordi! Se si è avvicinato a te deve essere una persona speciale! Gli opposti si attraggono ma anche i simili!

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