Per giusta causa
Niente piantina per te quest'anno, ma' lo sai lì non te la posso portare, non me la sento e poi Paola ti ha già vestito a festa con i fiori più belli che aveva, li ha sistemati con dolcezza e maestria, è brava lei e ci mette tanto amore. Sono certa che piange ogni volta che confeziona qualcosa per te, poi sorride d'orgoglio quando terminata la sua opera la osserva, come un pittore osserva il suo dipinto migliore.
Io non so far nulla, sono brava solo a ricordare, a piangere e a frantumare le palle di chi legge di quanto mi manchi.
Sono brava a farmi del male, a cercarti nelle piccole cose, nelle cose che ti piacevano, nei posti dove stavi.
Anche ieri l'ho fatto. Sono stata lì, ma questa volta ho preso l'ascensore, sono arrivata fino al quarto piano. Diego era con me, è rimasto un po' sorpreso quando ha capito dove eravamo. Mi sono seduta di fianco alla figlia della paziente che usava le stampelle, te la ricordi ma'?
Diego ha notato che stavo giù mentre osservavo i pesci dell'acquario di fronte a me, allora si è seduto sul mio grembo, con gli occhi tristi mi ha detto: Mamma, perché? Io ho risposto: perché mi manca. Diego ha aggiunto: lo so, manca a tutti...
Ci siamo abbracciati e abbiamo pianto, mentre i pazienti ad uno ad uno uscivano dal reparto. Ci hanno visto, mi hanno salutato, si saranno chiesti che ci facevo li ma non hanno detto nient'altro che buonasera e poi hanno preso l'ascensore e sono andati via, verso le loro vite.
Ho cercato di riprendermi, almeno per non turbare troppo il mio bambino, mi sono asciugata le lacrime, ho baciato Diego e gli ho chiesto di fotografare i pesci.
Quando la mia ragione ha detto al mio cuore è inutile che aspetti, lei non uscirà da quella porta, il mio cuore ha risposto: però magari la sua anima è ancora qui... La ragione ha scosso il mio cuore, ha detto guarda quel bambino, è triste perché anche tu lo sei, portalo via, sei tu la mamma ora, metti da parte la figlia che soffre, diventa la mamma che non fa soffrire, una mamma come lei.
Ho cercato di riprendermi, almeno per non turbare troppo il mio bambino, mi sono asciugata le lacrime, ho baciato Diego e gli ho chiesto di fotografare i pesci.
Quando la mia ragione ha detto al mio cuore è inutile che aspetti, lei non uscirà da quella porta, il mio cuore ha risposto: però magari la sua anima è ancora qui... La ragione ha scosso il mio cuore, ha detto guarda quel bambino, è triste perché anche tu lo sei, portalo via, sei tu la mamma ora, metti da parte la figlia che soffre, diventa la mamma che non fa soffrire, una mamma come lei.
È giusto così, devo mettere in uno scrigno la figlia che sono stata per lei e fare solo la mamma.
Una mamma da ricordare, una mamma roccia che risolve sempre tutto.
Una mamma presente e pronta ad aiutare i propri figli e più avanti i propri nipoti.
Una mamma che non importa se le manca un dente, una mamma che non importa se ha le scarpe rotte (proprio come diceva la Ginzburg). Una mamma che è felice se i figli hanno denti sani e scarpe comode, che è felice se i figli sono felici.
Il mio cuore ha smesso di battere per qualche secondo, ho guardato Diego, l'ho preso per mano e siamo andati via pure noi.
Però per giusta causa oggi sarò libera di essere triste, grigia e solitaria più del solito.
Per giusta causa potrò piangere mentre guardo un fiore, una nuvola o un frutto che mi ricorda te.
Per giusta causa potrò sentirmi smarrita in questo giorno di festa per la mamma, per le mamme come me, mamme orfane come me.
Stai serena ma' 💚
Non è facile colmare il vuoto!!
RispondiEliminaMa, cerca di stare serena non solo per te stessa ma anche per i tuoi figli..
Lei sarebbe più contenta ...!!!!
TVB ❤️
Lo so, è più forte di me, mi faccio forza ma ogni tanto ci ricasco😣
EliminaGrazie Anna 💚
💕💕💕
RispondiElimina💚
Elimina