L'uomo che sussurrava ai cani
Si tranquilla, per le sette saremo a casa!
Ok! Ehi...vedi anche tu quel cane?
Si si... Che si fa? Torniamo indietro?
Cazzarola si!! Sembra proprio ci stia aspettando... scappiamo!!
Io lo sapevo che sarebbe arrivato questo giorno.
Avevo spento la sveglia per la terza volta e cercavo una scusa da dire a Giada per evitare la pedalata all'alba, era un segnale, un avvertimento del fato: oggi non andare, continua a dormire o metterai in serio pericolo la tua vita.
Mentre attendevo che Giada facesse inversione, continuavo a guardare il cane poco distante, probabilmente un maremmano, bianco sporco, immobile con lo sguardo fisso verso noi. Sono certa che ci avrebbe rincorso se gli fossimo passati davanti.
Già immaginavo la scena: noi che cercavamo di pedalare veloci, tipo Coppi&Bartali, lui che ringhia, abbaia, la bava tra i suoi denti che arrivava fino ai miei polpacci, lui che ci rincorre, azzanna la ruota posteriore della mia bici, il mio corpo a terra con la bici sopra e lui che morde il mio braccio, Giada che urla, il cane continua a mordermi, io svengo...poi non ricordo altro e la sera dal mio letto dell'ospedale Marino avrei letto sul sito di Casteddu on line della nostra disavventura.
Invece no, se il mio destino mi ha aiutato a lasciare il letto caldo alle 5:35 è perché sapeva che mi avrebbe fatto bene pedalare in compagnia tra le strade di campagna e perché sapeva che qualcuno avrebbe vegliato sulla mia, anzi la nostra incolumità. Il destino ha mandato per noi un uomo, un cavaliere, un mix tra l'uomo che sussurrava ai cani e Cesar Millan di Capoterra.
Si è materializzato davanti a noi mentre facevamo inversione nella stretta stradina. Lui stava su un fuoristrada, noi ci siamo fermate per farlo passare, ci siamo scambiati uno sguardo: lui-io io-Giada lui-Giada. Dopo pochi metri ha fermato l'auto, noi siamo rimaste ferme e abbiamo seguito quello che faceva.
Lui scende dall'auto, si mette davanti al cane, lo guarda dritto negli occhi, allunga un braccio e apre la mano di fronte al lui, senza dire una parola, ma il cane capisce quel segnale, china la sua testa e arretra senza voltarsi, come se avesse inserito la retromarcia.
Allora lui, il nostro salvatore, volta il viso verso noi. Tiene ancora il braccio teso e la mano aperta verso la belva, con l'altra mano e la sua testa ci fa cenno di venire avanti.
Tiriamo un lungo respiro e procediamo, mentre gli passiamo accanto l'uomo ci sussurra solo 3 parole: Forza, veloci, andate!!!
E così abbiamo fatto, abbiamo pedalato forte, solo dopo qualche minuto abbiamo rallentato e siamo riuscite a commentare l'accaduto. Prima abbiamo riso per scaricare la tensione per lo scampato pericolo, poi abbiamo commentato: poi dicono che non esistono più i cavalieri, i veri uomini. Ma forse era il padrone del cane?
Non importa chi fosse, se il cane fosse suo oppure no. La cosa che più ci ha colpito è stata che al giorno d'oggi un uomo alle 7 del mattino abbia avuto cuore per regalarci qualche minuto del suo tempo, probabilmente andava a lavoro ma si è comunque fermato per aiutare due perfette sconosciute intimorite da un cane, un povero cane che difendeva il suo territorio.
Tanti altri avrebbero fatto finta di nulla o non si sarebbero neanche resi conto della situazione.
Tanti altri non ci avrebbero neppure notato sul bordo della strada, altri invece avrebbero imprecato: ma queste due che ci fanno in giro a quest'ora e pure contromano!!!
Non so se avremo modo di incontrare ancora il nostro salvatore, forse come tutti i supereroi non si farà più riconoscere da noi e forse non avremo mai l'occasione per poterlo ringraziare.
Proviamo a farlo con queste parole, tra queste righe:
Chiunque tu sia, dovunque tu sia, grazie per aver reso sicura la nostra via.
Messaggio per Giada: ci vediamo domani alle sei-e-zerozero.
Buonanotte 🌟
Già immaginavo la scena: noi che cercavamo di pedalare veloci, tipo Coppi&Bartali, lui che ringhia, abbaia, la bava tra i suoi denti che arrivava fino ai miei polpacci, lui che ci rincorre, azzanna la ruota posteriore della mia bici, il mio corpo a terra con la bici sopra e lui che morde il mio braccio, Giada che urla, il cane continua a mordermi, io svengo...poi non ricordo altro e la sera dal mio letto dell'ospedale Marino avrei letto sul sito di Casteddu on line della nostra disavventura.
Invece no, se il mio destino mi ha aiutato a lasciare il letto caldo alle 5:35 è perché sapeva che mi avrebbe fatto bene pedalare in compagnia tra le strade di campagna e perché sapeva che qualcuno avrebbe vegliato sulla mia, anzi la nostra incolumità. Il destino ha mandato per noi un uomo, un cavaliere, un mix tra l'uomo che sussurrava ai cani e Cesar Millan di Capoterra.
Si è materializzato davanti a noi mentre facevamo inversione nella stretta stradina. Lui stava su un fuoristrada, noi ci siamo fermate per farlo passare, ci siamo scambiati uno sguardo: lui-io io-Giada lui-Giada. Dopo pochi metri ha fermato l'auto, noi siamo rimaste ferme e abbiamo seguito quello che faceva.
Lui scende dall'auto, si mette davanti al cane, lo guarda dritto negli occhi, allunga un braccio e apre la mano di fronte al lui, senza dire una parola, ma il cane capisce quel segnale, china la sua testa e arretra senza voltarsi, come se avesse inserito la retromarcia.
Allora lui, il nostro salvatore, volta il viso verso noi. Tiene ancora il braccio teso e la mano aperta verso la belva, con l'altra mano e la sua testa ci fa cenno di venire avanti.
Tiriamo un lungo respiro e procediamo, mentre gli passiamo accanto l'uomo ci sussurra solo 3 parole: Forza, veloci, andate!!!
E così abbiamo fatto, abbiamo pedalato forte, solo dopo qualche minuto abbiamo rallentato e siamo riuscite a commentare l'accaduto. Prima abbiamo riso per scaricare la tensione per lo scampato pericolo, poi abbiamo commentato: poi dicono che non esistono più i cavalieri, i veri uomini. Ma forse era il padrone del cane?
Non importa chi fosse, se il cane fosse suo oppure no. La cosa che più ci ha colpito è stata che al giorno d'oggi un uomo alle 7 del mattino abbia avuto cuore per regalarci qualche minuto del suo tempo, probabilmente andava a lavoro ma si è comunque fermato per aiutare due perfette sconosciute intimorite da un cane, un povero cane che difendeva il suo territorio.
Tanti altri avrebbero fatto finta di nulla o non si sarebbero neanche resi conto della situazione.
Tanti altri non ci avrebbero neppure notato sul bordo della strada, altri invece avrebbero imprecato: ma queste due che ci fanno in giro a quest'ora e pure contromano!!!
Non so se avremo modo di incontrare ancora il nostro salvatore, forse come tutti i supereroi non si farà più riconoscere da noi e forse non avremo mai l'occasione per poterlo ringraziare.
Proviamo a farlo con queste parole, tra queste righe:
Chiunque tu sia, dovunque tu sia, grazie per aver reso sicura la nostra via.
Messaggio per Giada: ci vediamo domani alle sei-e-zerozero.
Buonanotte 🌟
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