Maturità
Quando arrivi o ti trovi di fronte a dei problemi, a
degli ostacoli, non puoi fermarti di fronte ad essi perché tanto da soli non
vanno via.
Devi cercare di superarli e basta!!! Non puoi sviarli
o raggirarli e neppure passarci sotto: non puoi fare il furbo.
Devi cercare di saltarli, di superarli, forse non ci
riuscirai la prima volta o forse si! Se sarà così… buon per te! Non puoi però
provare a superarli senza pensare a ciò che fai, senza ragionare. Prima di
tutto devi conoscere bene le cause del problema e poi devi capire come potresti
superarli, ponendoti piccoli obiettivi, così facendo i tuoi problemi
sembreranno meno “grandi”; dopo di che devi cercare di raggiungere gli
obiettivi che ti sei prefissato, non importa se non ci riuscirai al primo
tentativo, hai tutta la vita di fronte a te! L’importante è crederci: credere
in te, credere in ciò che fai.
Ps: non pensare che il tuo problema sia più grande o
peggiore di tutte le altre persone, pensa anche ai problemi degli altri: tutti
abbiamo dei problemi!!!!
Questo
lo scrivevo nel 1994 e si deduce che avevo tanti problemi anche allora!!! Tra gli appunti di
pedagogia, psicologia e filosofia, tra uno scarabocchio e i messaggi con la
compagna di banco trovavo il tempo di buttare giù le miei riflessioni
dell’epoca (sarà tutta farina del mio sacco??).
Ecco
perché prendevo 4 nei temi di italiano, ecco perché forse quell’anno (o forse
l’anno successivo?) sono stata bocciata. La bocciatura che volevo, che ho
cercato con tanti compiti consegnatiti in bianco e interrogazioni con la bocca
cucita, dicevo solo: non so, non ricordo nulla; con la disperazione delle prof
che non riuscivano a capire perché non mi sforzassi di impegnarmi, mi avevano
mandato pure dallo psicologo della scuola…io lo sapevo perché: volevo fuggire
da quella scuola e tornare al mio De Sanctis, a casa mia.
Anche
se alcune prof mi piacevano molto e mi dispiaceva vederle preoccupate, ad una
era venuto pure un mezzo infarto, ci teneva e non sopportava di aver fallito
con me…le compagne poi fantastiche, ma sapevo che al De Sanctis ne avrei
trovato di altrettante belle, lì avrei ritrovato le vecchie prof e il prof di
musica, lì era bello tutto, si dialogava, si cantava i Beatles o l’ Ave o Maria
di Schubert!! Il rapporto che ho avuto le persone del De Sanctis non lo avrei mai
avuto in quell’altra grande e grigia scuola, la preparazione all’esame di
maturità non sarebbe stata come quella che avuto con le prof del De Sanctis:
serate di gruppi di studio, panini e pizze nella casa della prof di lettere,
serate con libri e birra del discount nella necropoli di Tuvixeddu con Cristiano che ci raccontava le storie
del brivido e provava a farci spaventare, i pomeriggi nel suo rifugio a
cantare mentre lui suonava la batteria o le notti a casa di Sara a parlare e
sognare della vita che ci attendeva dopo la maturità.
I
pomeriggi a casa mia, nel salotto con Nicoletta e Cinzia a simulare l’esame,
con mamma che ci portava i toast e fiumi di caffè, la sorpresa il giorno
dell’esame quando il prof mi fece la stessa domanda che mi fece Nicoletta la
sera prima…e io a dirle ma quando mai mi chiederà proprio questo!! Il sorriso
della prof di filosofia, aveva paura per me: povera incosciente e sognatrice che
aveva portato all’esame la sua materia, il pianto liberatorio quando alla fine
dell’esame ho voltato le spalle e sulla soglia della porta della classe ho visto
mia sorella e i miei compagni, fino a quel momento mi era sembrato di stare da
sola in quell’aula, io e la commissione d’esame, io e quel bonazzo del prof
esterno... mi ricordo ancora il suo viso e il suo nome.
La
sensazione che ho provato quel giorno è simile a quella che ho provato durante
il parto, paura, angoscia e dolore fisico che svanisce in un secondo quando senti la voce dell’ostetrica
che dice: ecco è fuori e senti il pianto del cosetto che prima stava dentro te, proprio come quando ho sentito il prof dire: bene signorina il suo esame è concluso!!!
Poi viene
il bello, il giorno dopo inizi a pensare, e ora? Che farò??
Che
ho fatto??
Come
con i bambini ho “spalato” cacca anche nella vita, come con loro ho avuto
piccole soddisfazioni, tanti dubbi, tante risate, tante insicurezze.
Ho
fallito all’università, ne ho cambiato 4: filosofia, psicologia, giurisprudenza
e poi economia aziendale. Abbandonate perché non sono riuscita a conciliare
studio e lavoro e poi studio, lavoro e famiglia. Mi piaceva andare a lezione,
fare finta di studiare a casa, ma al primo esame fuggivo…come fuggo a volte
nella vita.
2018
tutti abbiamo dei problemi, anche io. Proverò a seguire il mio consiglio del
1994, cercherò di pormi piccoli obiettivi e di superarli uno per volta, cercherò
di ripetermi più spesso: credi in te, credi in ciò che fai!!
Anche voi, mi raccomando.
Come vedi ti sei data la risposta da sola a piccoli passi credi in questo nuovo mondo.Scrivi vai avanti puoi fare di più.Io sono con te.Ti mando un bacio e un abbraccio.
RispondiEliminaGrazie!!! Baci❤️
Eliminacorreggi il titolo hai scritto marurita
RispondiEliminaooops!! corretto, grazie 😉
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