Lo zoccolo maledetto


Mi basta scorgere il logo e mi torna in mente il rumore e il leggero soffio d'aria mentre si avvicinava a me. In realtà mi torna in mente ogni giorno mentre canto la ninna nanna ai bimbi dell'asilo.

Accadde di notte, al buio. Dalle tapparelle abbassate scorrevano ogni tanto le luci dei fari delle auto che percorrevano velocemente la statale.
Non lo vidi arrivare, sentii un fruscio, un leggero alito d'aria e poi lo schianto sul muro.
Quello schianto mise a tacere i miei mugugni e mi fece capire che lei manteneva le promesse, o le minacce e che il mio futuro non sarebbe stato il mondo della musica.

Mi prendeva così, quando non riuscivo a dormire. Non avevo un'abatjour e comunque all'epoca non leggevo. Per prendere sonno canticchiavo le canzoni del momento, non ricordo esattamente quali, forse Ramazzotti, Jovanotti o Masini. In verità non le cantavo, cioè le cantavo a bocca chiusa, dentro me erano dei fantastici assoli ma per lei che cercava di dormire nel letto poco distante dal mio erano evidentemente solo dei fastidiosi versi. Fu così che all'ennesima richiesta di stare in silenzio lei disse: ora basta, o la smetti o ti lancio uno zoccolo.
Io non la presi sul serio, ero troppo impegnata a concludere il mio concerto interiore, in quel momento stavo sul palco del Festivalbar, che ne capiva lei, probabilmente era solo invidiosa del mio successo.
All'improvviso le luci del palco si spensero, la musica cessò... il pubblico fischio' e sentii un tonfo al cuore: era lo zoccolo che arrivo' sul mio petto dopo avere sbattuto sul muro poco sopra la mia testa. Il dolore fisico non fu tanto forte, ma il mio animo canterino restò turbato per anni, si arrese al nonnismo della sorella maggiore. Chissà forse ero un talento, forse un giorno davvero sarei potuta arrivare al Festivalbar o San Remo, invece no... l'unica esibizione in pubblico è stata quella del giorno del mio matrimonio :(
Questa è la triste storia di una carriera da cantante stroncata da uno zoccolo Dr Scholl.

Commenti

  1. Certamente sono pensieri, sensazioni che scorrono nel tuo animo, forse divagando in attesa arrivi il sonno, spiritoso e divertente ma un monologo da non poter condividere perché non è dato capire chi è l'interlocutore. Una caramella se indovini chi sono. Per adesso un bacio affettuoso.

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  2. Scusami tanto, non sei tu poco chiara, lo sei benissimo, sono io lo sbadato che non ho letto bene. Per punizione ti faccio l'ennesimo complimento, brava. Ti voglio bene brava

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