La grande annata

Dedica di Stella&Company

Esattamente un anno fa davo una svolta alla mia vita. 2017 l'anno dei miei 40 anni, sentivo il bisogno di fare qualcosa di grande. Mi sentivo come una giovane americana che lascia casa per andare al college. Avevo deciso di lasciare la mia famiglia, quella di Sa Illetta per seguire un sogno che avevo accantonato vent'anni prima. Ero convinta di potercela fare questa volta e di poter avere più tempo libero da dedicare ai miei interessi, alle persone care che trascuravo, ai miei bambini.

Mi sono svenduta per un sogno, convinta che avrei ricevuto mille stimoli, certa che avrei potuto mettere nuovamente in funzione il mio cervello, la mia creatività e il mio cuore.

Non potendomi permettere altri figli ero pronta a prendermi cura dei figli di altri, non avendo avuto la possibilità di passare del tempo con i miei bambini quando erano piccoli, volevo rifarmi degli anni persi trascorrendo le mattinate con i bambini di altre mamme che lavorano, come lavoravo io tredici anni fa. Credevo che finalmente sarei potuta andare a riprendere i miei all'uscita da scuola, portarli al parco, al mare d'estate, stare con loro durante le vacanze natalizie, non dovermi preoccupare di trovare una sistemazione per loro, ci sarei stata io pensavo!

La mia nuova vita iniziò con un mega brindisi in ufficio, saluti, abbracci, lacrime, ricordi degli anedotti collezionati in quei tanti anni di vita nella bidda di Tiscali, biglietti e mail di incoraggiamento e un fantastico regalo.

Già dal giorno successivo ero in movimento, prima l'iscrizione al corso di inglese, poi l'inizio del tirocinio.
La mattina accompagnavo i miei ragazzi a scuola, poi tirocinio, poi pranzo da mamma o per le vie centro e poi a piedi fino al parco dove studiavo inglese, poi ancora a lezione alla Shenker school, poi scarrozzavo i miei bambini, poi, poi, poi avevo le giornate zeppe di impegni ma ero strafelice, quelle giornate sembravano infinite.

Luglio e Agosto al mare, Ogliastra, Carloforte e poi Emerson con la mia BFF.

Sul finire di Agosto ormai ero carica per iniziare il nuovo lavoro.

Non sto qui a a menarvela con i particolari, ma i primi di settembre già me ne pentivo...
I primi di Ottobre cercavo i lati positivi.
I primi di Novembre piangevo ma avevo fiducia, mi dicevo che a breve sarebbe andata meglio. A fine Dicembre piangevo a dirotto, praticamente per il lavoro ho pianto fino a Febbraio, mi vergognavo, a marzo 2017 mi dicevano ovunque andrai, qualunque cosa farai, siamo certi che spaccherai, invece?
Credo di aver spaccato si, ma solo le palle di chi mi è stato accanto in questi mesi, colleghi, amici e familiari annessi.

Poi ho pianto per la mia mamma, il resto passava in secondo piano. A marzo ho perso anche Helle, sentivo che da lei avrei potuto imparare tanto, mi affascinava il suo pensiero nordico, semplice, naturista ma attento alla sicurezza, la sua storia,  i suoi ideali, eravamo molto in sintonia, tanto che ho vissuto la sua assenza dal lavoro come un secondo lutto.

Aprile è alle porte, non spero più che le cose andranno meglio, faccio quello che mi dicono di fare ma senza entusiasmo, nell'attesa dei venerdì che mancano alla scadenza di questo contratto. Cerco di essere d'aiuto alle colleghe ma non ci metto il cuore, me ne rendo conto, metto il cuore solo con i bambini da coccolare.

Questa è la breve cronaca del mio ultimo anno 30 marzo 2017 - 30 marzo 2018, definirlo un anno di merda sarebbe riduttivo, ma anche falso, ho conosciuto tante belle persone e poche brutte, è tutta esperienza. Del resto potrebbe andare pure peggio, non so cosa mi aspetta ancora nei prossimi mesi...ma l'ottimismo non lo ritrovo più, forse questa primavera tardiva mi condiziona alquanto!! 

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