Figlia di...

Sono figlia di un marinaio, diventato poi commerciante ambulante e poi ausiliario ospedaliero. 

Sono figlia di una ragazza di campagna, poi giovane donna di servizio, poi moglie e mamma a tempo pieno.

Sono figlia di dieci fratelli, ho un pezzetto di ognuno di loro.

Sono figlia della terra, sono figlia della roccia, sono figlia del mare, sono figlia del vento.


Tutto molto poetico, ma non è proprio così. 
In realtà, sono figlia di un mal di pancia...




PROLOGO


Filomena aveva dieci figli, il più grande aveva 24 anni, la più piccola sette. Li cresceva in una piccola casetta, con pane, mortadella e fantasia, nel senso che doveva avere molta fantasia per riuscire a portare a tavola ogni santissimo giorno i pasti per quella ciurma. Tenendo conto che alla ciurma spesso si univano anche gli amici del quartiere.

Di recente ne ho conosciuto uno, oggi sessantenne, mi ha raccontato che la piccola casa era sempre aperta, per lui c'era sempre un piatto di pasta, passava più tempo nel nostro terrazzo che a casa sua. La casetta e la ciurma mettevano allegria e un pizzico di invidia.


Giovanni Maria, il papà, stava tutto il giorno in giro con il suo furgone, in giro tra i paeselli intorno alla città. Lo conoscevano in tanti, era un personaggio allegro e solare, di compagnia, per questo ad ogni tappa c'era qualcuno che gli offriva un bicchiere di vino. Rientrava a casa un po' alticccio, ma più era brillo più era divertente, mai violento mai nervoso, solo buffo.
A volte portava anche lui degli ospiti, in quel caldo nido c'era una sedia e del buon cibo pure per loro.

Povera Filomena, che pazienza... Ti capisco quando mi raccontano della volta che hai sbroccato con uno degli ospiti, pareva approfittarne della vostra accoglienza e quando per l'ennesima volta disse: E anche oggi con l'aiuto di Gesù abbiamo mangiato!!! Tu furiosa dissi: Col cavolo Gesù, con l'aiuto di mio marito hai mangiato anche oggi!!!
Sai che ti dico? Hai fatto proprio bene.

Per i figli Filomena vestiva il ruolo di sbirro cattivo, Giovanni Maria era quello buono... perché quando c'era da punire uno dei ragazzi lei mandava lui ad eseguire il lavoro duro: prendeva a cinghiate il materasso e diceva al condannato di far finta di urlare e piangere...

Insomma la vita lì ne quartiere di Villanova era un susseguirsi di allegria e momenti di crisi, che si risolvevano con il cuore e la ragione dei capofamiglia e dei ragazzi.


IL MIO PROLOGO

Nell'animo della banda però c'era qualcosa che a loro mancava da tempo, non sapevano esattamente cosa…non benessere economico, non beni materiali, forse un nuovo bebè?

Forse inconsciamente lo desideravano o forse lo avevano cercato con intenzione. Forse Filomena si era illusa di aver già contribuito a sufficienza all'incremento demografico della sua nazione, forse sapeva ma sperava di sbagliarsi, per questo scambiava il miei segnali, i miei movimenti, le mie richieste di attenzioni, per un mal di pancia.

Prendeva il suo bicchiere di acqua e zucchero e pregava che il dolore passasse in fretta. Il medico, forse un santone, le prescrisse delle pastiglie per l'aerofagia...

Insomma mi avevano scambiato per un piretto 🤦🏻‍♀️

Al settimo mese Filomena si rassegnò, e confessò a se stessa e al resto della famiglia che c'era un nuovo cucciolo dentro lei...

Forse si vergognava, il suo primogenito aveva una fidanzata, forse già progettavano il loro  di matrimonio e lei invece... Forse si preoccupava, la casa piccola, il cibo, i soldi...

EPILOGO


Trascorsero veloci i due mesi successivi e in un giorno assolato quel mal di pancia divenne più forte del solito, lei si fece forza e uscì diretta al mercato, come tutti gli altri giorni...
al mercato però non riuscì ad arrivare, io mi ero stancata di stare lì dentro, ero impaziente di conoscere tutta la ciurma che mi stava intorno da nove mesi...

Fu così che Filomena si ritrovò per la prima volta in un ospedale, tutti gli altri cuccioli erano nati in casa con l'aiuto di un'ostetrica... alle 5 del pomeriggio, dell'undicesimo giorno di quel giugno del 1977, impaurita e smarrita, venne al mondo l'undicesimo componente dell'allegra famiglia.

Venni al mondo, io e i miei 5 Kg!!! Un degno componente dei Porcu, mia sorella Roccia dice che ero talmente paffuta che sembravo proprio un maialino 😉






Commenti

  1. Grazie per aver scitto tutto questo mi da una grande emozione.
    Si proprio un porcellino.Ciao
    Ti mando un bacio e un abbrraccio.

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